Dinanzi alla crisi istituzionale catalana, il movimento Nuova Costituente – che è impegnato a proporre un ripensamento istituzionale che valorizzi, nella Repubblica italiana e in tutta Europa, la possibilità di ogni realtà locale ad autogovernarsi – denuncia la deriva autoritaria della Spagna, che nuovamente ha mortificato le legittime istituzioni della Catalogna.
In questi giorni la destituzione di Joachim (Quim) Torra, legittimo presidente della Generalitat catalana, deve far riflettere tutti i cittadini europei, anche in virtù del fatto che l’Unione pone alla base delle proprie istituzioni i principi di libertà e democrazia, che sono condizione per aderire all’Unione e continuare a farne parte. C’è insomma da chiedersi quanto potrà restare in Europa un regime sempre più illiberale e autoritario quale è quello spagnolo.
Per giunta, la destituzione di Torra ha aperto una grave crisi istituzionale, dal momento che la portavoce del governo regionale, Meritxell Budó, ha dichiarato che l’inabilitazione di Torra non comporterà un cambiamento di presidente, dato che secondo le forze elette nel parlamento catalano si potrà avere un nuovo presidente solo quando ne eleggeranno uno.
Se il comportamento delle istituzioni spagnole (a partire da una magistratura ultrapoliticizzata) è vergognoso, lascia molto a desiderare anche il fatto che il governo italiano e pure le principali forze politiche di maggioranza e opposizione non abbiano espresso la loro contrarietà dinanzi a questo ennesimo abuso a danno del diritto del popolo catalano a governarsi da sé.